"One World-One Health" è un concetto fondamentale che riconosce l'interconnessione tra la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi in cui viviamo. Introdotto dal World Organization for Animal Health nel 2009, è ora parte integrante delle iniziative del World Health Organization (WHO) [1]. Questo approccio enfatizza l'importanza di una visione olistica per affrontare problemi sanitari globali come le malattie infettive, la resistenza agli antibiotici, la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.
Applicare il principio One Health ad un livello “casa” implica considerare la propria abitazione come un piccolo ecosistema dove ogni scelta e azione può avere ripercussioni sulla salute globale. Pertanto, migliorare la sostenibilità e la salute nella propria casa può avere un impatto positivo su scala più ampia.
La relazione di scambio tra gli uomini e gli animali domestici, vista sotto l’ottica dell’approccio One Health, è cruciale per il mantenimento della salute e passa attraverso la condivisione dei loro microbiomi, cioè l'insieme dei microorganismi, compresi batteri, virus, funghi e protozoi che vivono sopra e dentro gli esseri umani e gli animali [2].
Cercare soluzioni che permettano di migliorare lo stato di salute significa quindi cercare di mantenere un equilibrio salutare dei microbiomi.
In particolare, i cani hanno dimostrato il corredo batterico più affine a quello dell’uomo [3]. Data l’elevata analogia, si possono condurre studi sul microbiota intestinale del cane che diano indicazioni utili anche per l’uomo. E viceversa, gli umani possono fornire un buon modello per studiare il microbiota intestinale del cane.
I fattori ambientali che influenzano il microbiota intestinale umano, hanno effetti simili su quelli del cane. Condividendo gli stessi spazi, dieta e abitudini, c’è uno scambio costante tra uomo-animale, a livello microbico con la conseguente possibilita’ di trasmissione di malattie. Alcuni studi hanno indicato come i proprietari di cani affetti da patologie non trasmissibili come il diabete, siano più predisposti ad ammalarsi della stessa malattia rispetto a coloro che convivono con cani sani. Viceversa, cani con proprietari esposti all'amianto sono più a rischio di mesotelioma (tumore tipico causato dall'amianto) [4]. La salute del cane e del suo proprietario sono quindi legate a doppio filo e i cani potrebbero funzionare come “probiotici” per migliorare la qualità del microbioma che risiede nel nostro intestino, e come sentinelle di patologie insorgenti.
Microbiome One Health significa mettere a disposizione tutta la conoscenza del microbioma in ambito veterinario alla controparte umana, e viceversa, così facendo prevenzione.
Identificare quali fattori guidano la variazione microbica e il conseguente impatto sulla salute fornirà conoscenze scientifiche essenziali, orienterà la progettazione di modulazioni mirate del microbioma e porterà cambiamenti comportamentali umani, influenzando in definitiva le politiche nazionali e internazionali [5].
Questo è il progetto ambizioso di EuBiome: creare benefici entrambe le specie, e sviluppare soluzioni che siano sostenibili per l’intero ecosistema.
REFERENCES
1. www.who.int/health-topics/one-health
2. Trinh, P., et al. One Health relationships Between Human, animal, and Environmental Microbiomes: A Mini-Review. Frontiers in public health 6 234 (2018) https://doi.org/10.3389/fpubh.2018.00235
3. Cohelo, L/P. et al. Similarity of the dog and human gut microbiomes in gene content and response to diet. Microbiome 6 72 (2018) - https://doi.org/10.1186/s40168-018-0450-3
4. Hernandez J., et al. Domestic Environment and Gut Microbiota: Lessons from Pet Dogs. Microorganisms. 10(5):949. (2022). https://doi.org/10.3390/microorganisms10050949
5. Tomasulo, A., Simionati B., e Facchin S., Microbiome One Health model for a healthy ecosystem. Science in One Health 3, (2024) - https://doi.org/10.1016/j.soh.2024.100065.
