La diarrea cronica è un cambiamento di frequenza, consistenza o quantità delle feci prodotte, che dura più di tre settimane, anche con presentazioni saltuarie. Può originare nel piccolo o nel grosso intestino, può essere secretoria e quindi molto liquida, oppure osmotica e può avere cause diverse, di natura alimentare, infettiva o legate ad altre patologie, intestinali e non.
Sintomi
Diarrea del piccolo intestino
Perdita di peso
Vomito
Grandi volumi di feci
Frequenza di defecazione normale o leggermente aumentata (2-4 volte al giorno)
Borborigmi e flatulenza
Feci scure o giallastre
Diarrea del grosso intestino
Perdita di peso meno evidente
Il vomito è più raro
Volumi normali di feci
Aumento di frequenza e urgenza della defecazione
Tenesmo, sforzi, dolore alla defecazione
Feci con muco o con striature di sangue rosso vivo
Cause
Diarrea del piccolo intestino
Patologie specifiche del piccolo intestino: IBD, linfangectasia, infezioni batteriche e virali, parassiti (Giarda), neoplasie, blocco intestinale parziale, resezioni chirurgiche, ulcere gastriche o intestinali.
Alterata digestione: patologie del pancreas, del fegato e/o della cistifellea.
Cause alimentari: intolleranze e allergie.
Disordini metabolici: malattie epatiche e renali, ipoadrenocorticismo (Morbo di Addison), tossine, farmaci.
Diarrea del grosso intestino
Patologie specifiche del grosso intestino: IBD, infezioni batteriche e virali, parassiti, neoplasie.
Cause alimentari: cambiamenti repentini di dieta, ridotto apporto di fibre nella razione, sindrome dell'intestino irritabile, indiscrezione alimentare, ingestione di sostanze estranee.
Diagnosi
Il primo passo essenziale è capire l'origine della diarrea. Per questo il veterinario raccoglierà un'anamnesi accurata, facendovi domande specifiche sulla salute del vostro cane, sulle sue abitudini e sui sintomi riscontrati.
Procederà poi con la visita clinica e in genere con esame delle feci ed esami del sangue.
A seconda di cosa emerge durante la visita e dalle prime indagini, il veterinario può consigliare poi altri esami, quali radiografia e/o ecografia addominale e ulteriori esami del sangue specifici per indagare la funzionalità intestinale (vitamina B12, folati), pancreatica (TLI), surrenale ed epatica. In alcuni casi è indicato eseguire il test del microbioma intestinale per la valutazione della disbiosi, mentre in altri casi possono essere consigliate la gastroscopia e/o colonscopia con biopsie intestinali.
Terapia
Il trattamento dipende dalle cause alla base della diarrea cronica.
Se gli episodi di diarrea sono molto gravi e l'animale si presenta disidratato (dall'esame clinico e dai primi esami del sangue), il veterinario ne richiederà il ricovero per eseguire la fluidoterapia ed eventuali terapie endovenose.
Dopo l'esclusione di corpi estranei, masse, parassiti e patologie extra-intestinali, il primo approccio consiste nella terapia alimentare. Il veterinario prescriverà quindi una dieta a ridotto tenore di grassi e altamente digeribile per almeno 3-4 settimane. Se dopo questo periodo la diarrea dovesse continuare, è bene rivolgersi nuovamente al veterinario e può essere utile appoggiarsi a un gastroenterologo e a un nutrizionista.
Il trapianto fecale
La diarrea è associata a uno squilibrio della flora intestinale (disbiosi del microbioma). Fortunatamente questo è resiliente, ossia, a seguito di perturbazioni, tende a tornare all'equilibrio. Se però le perturbazioni sono molto forti e/o persistenti, la disbiosi può diventare cronica. I microbi possono moltiplicarsi in eccesso, o ridursi, fino a sparire completamente. Con essi si alterano le molteplici funzioni che svolgono. In questo modo il microbioma disbiotico, conseguenza di malattia, diventa esso stesso causa di problemi di salute.
Il trapianto di microbioma fecale diventa una possibile soluzione alla disbiosi.
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Federica Andreatta
Sono un Medico Veterinario. Laureata all’Università di Padova, prima in Scienze e Tecnologie Animali e successivamente in Medicina Veterinaria. Ho lavorato a un progetto di ricerca presso l’Università del Missouri (Columbia, MO, USA) dove ho studiato il ruolo del microbiota intestinale e di fattori genetici nell’influenzare lo sviluppo di neoplasie intestinali. Da febbraio 2021 collaboro con EuBiome allo sviluppo del Progetto Pet FMT sia dal punto di vista medico che della comunicazione.