Trapianto fecale: quando farlo?
Un nuovo studio lo colloca dopo i trial dietetici e prima di considerare i farmaci

Trapianto fecale nel cane: quando farlo?

A novembre 2024 sono state pubblicate le prime linee guida sull'utilizzo dell'FMT in veterinaria, che raccomandavano il trapianto fecale in tutti i casi di enteropatia cronica come trattamento aggiuntivo per cani e gatti (trovi un riassunto delle linee guida nel post  "Linee guida per il trapianto fecale nel cane e nel gatto").

Ricordiamo che l'FMT consiste nel trasferire il microbioma estratto dalle feci di un animale sano a quello malato, per cercare di ristabilire l'equilibrio dei microbi intestinali, e di conseguenza le loro fondamentali funzioni e le corrette interazioni con il suo ospite.

Da qualche giorno è uscito sulla prestigiosa rivista Nature un articolo a prevalente componente italiana dal titolo Effect of faecal microbial transplantation on clinical outcome, faecal microbiota and metabolome in dogs with chronic enteropathy refractory to diet.

FMT in 20 cani EC

Lo studio ha valutato l’effetto del trapianto fecale (FMT) in 20 cani con enteropatia cronica che non miglioravano con la sola dieta, che da protocollo è il primo livello di intervento terapeutico in caso di problemi gastroenterici.
Tutti presentavano problemi gastrointestinali da almeno 3 settimane (diarrea, vomito, poco appetito, perdita di peso, ecc.).
Avevano già provato almeno due diete diverse senza benefici sufficienti.
Alcuni cani assumevano anche integratori di vitamina B12 (cobalamina), se avevano livelli bassi.

I cani hanno ricevuto una (40% dei casi) o due somministrazioni (60% dei casi) di materiale fecale via enema rettale, e sono stati monitorati a 30 e 90 giorni, e dopo un anno.

Risultati dell'FMT

17 cani su 20 hanno mostrato miglioramenti clinici significativi.
Circa il 50% dei 17 cani che stavano bene a 3 mesi, non ha avuto ricadute fino a un anno.

Sicurezza dell'FMT

Nessun cane ha manifestato effetti indesiderati durante o subito dopo l’enema.

Conclusioni

I ricercatori riportano che:
- i cani enteropatici cronici refrattari alla dieta con lievi segni clinici e disbiosi possono trarre beneficio a lungo termine dal trattamento con FMT.
- il beneficio sembra più duraturo nei cani con disturbi meno gravi, cobalamina normale o solo lievi alterazioni del microbiota.
- i cani giovani, con segni di lieve malattia gastrointestinale e una forma lieve di disbiosi sono buoni candidati per avere benefici dall'FMT.

Quando fare l'FMT? Dopo il trial dietetico

Questo articolo contribuisce a rafforzare l’ipotesi secondo cui il trapianto di microbiota fecale dovrebbe essere preso in considerazione nelle prime fasi dell’enteropatia cronica, una volta accertata l’inefficacia dell’intervento dietetico nel ripristinare l’equilibrio del microbioma intestinale, e prima di ricorrere a farmaci potenzialmente più rischiosi, soprattutto nei soggetti giovani. In tali condizioni, la risposta all’FMT risulta generalmente più favorevole e duratura.

Referenze

Clinical Guidelines for Fecal Microbiota Transplantation in Companion Animals
Winston, Jenessa A. et al.
Advances in Small Animal Care, Volume 5, Issue 1, 79 - 107
Effect of faecal microbial transplantation on clinical outcome, faecal microbiota and metabolome in dogs with chronic enteropathy refractory to diet. Sci Rep 15, 11957 (2025).
Vecchiato, C.G., Sabetti, M.C., Sung, C.H. et al.
https://doi.org/10.1038/s41598-025-96906-7


Barbara Simionati

Laureata in biologia con Master in Business and Management (MBM), ha lavorato per molti anni nell'ambito del sequenziamento del DNA e successivamente del microbioma. È co-fondatrice di due spin-off dell'Università di Padova: BMR Genomics ed EuBiome. Attualmente è amministratore di EuBiome e docente a contratto presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova.

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